Fontanili
Fontanili del Comune di Introd
Per la vita dell’uomo, degli animali e dei vegetali l’acqua è un elemento fondamentale. Oggi, per servircene, è sufficiente aprire un rubinetto; invece, nel passato, l’acqua non era sempre alla portata dell’uomo né disponibile direttamente nella sua casa. Che ne aveva bisogno si trovava di fronte a due possibilità: andare a cercarla al torrente, al ruscello, alla sorgente, oppure condurre l’acqua stessa al villaggio.
La prima opzione fu quella dei nostri più lontani antenati ma essa perdurò per molti millenni, ma ciò costava fatica e perdita di tempo. La seconda richiese dell’ingegno e dei lavori: programmare e poi costruire delle condotte per portare l’acqua dalla sorgente fin presso le abitazioni. È questo il sistema adottato a poco a poco da tutti i villaggi, dapprima mediante piccoli canali naturali scavati nel terreno e scoperti, poi con delle condotte artificiali: canaletti, tubi (prima in legno, poi in grès, piombo o ferro)…
Malgrado ciò l’acqua non fu in poco tempo a portata di mano direttamente nelle case. Essa si arrestò sulle piazze e piazzette del villaggio o vicino alle stalle, raccolta in fontanili dove la casalinga l’attingeva o lavava i panni e dove il bestiame poteva abbeverarsi. Ogni villaggio, secondo la sua importanza, poteva avere uno, due o più fontanili, a volte posti presso un edificio pubblico: scuola, chiesa, latteria, forno… Che siano di legno (un tronco scavato con un’accetta particolare o in tavolame, lo boueil a loppe) o di pietra (anche di un solo grande blocco, ma generalmente a pareti di lastre, le larpé), molti fontanili hanno sfidato i secoli (in Valle d’Aosta i due più vecchi paiono essere quelli di Bard, che datano del 1598 e del 1599). Questi manufatti sono ancora molte centinaia; alcuni sono stati sostituiti da fontanili in cemento; altri, ormai inutili, sono scomparsi.
Il comune d’Introd ha evidentemente seguito questa evoluzione! I suoi boueil erano presenti in tutte le frazioni, villaggi e mayens. Non ne conosciamo il numero esatto perché molti sono certamente stati abbandonati da lunga data e sono stati distrutti. Malgrado ciò, il comune possiede ancora un bel numero di fontanili in pietra, di cui alcuno sono ricoperti da una tettoia. Infatti, il censimento fatto dal tecnico comunale ha reperito 38 fontanili sparsi in 9 zone abitate. I più vecchi sono scomparsi: infatti, tutti quelli sopravvissuti all’incuria del tempo e degli uomini sono stati costruiti solamente nella seconda metà de XIX secolo e dei primi decenni del Novecento.
Consultando più accuratamente gli archivi comunali e parrocchiali s’incontrerebbe certamente menzioni di fontanili anche per delle epoche più lontane. Tuttavia, per quanto concerne il progetto GAL I fontanili d’Introd – Le boueuille d’Euntroù – Les fontaines d’Introd, essendo stato contattato per una piccola ricerca, mi sono limitato alla consultazione dell’archivio storico comunale, inventariati sommariamente, e soprattutto le deliberazioni dei consigli comunali. Poiché la ricerca era volta alla preparazione di un dépliant, che non può contenere in tutti i dettagli la storia di questo problema, ho ritenuto sufficiente estrarre i pochi dati qui presentati.